È innegabile: esistono alcuni piatti che fanno pensare immediatamente a Roma, come la carbonara o l’amatriciana. Eppure, la cucina romana non si esaurisce qui.
Esistono delle pietanze della tradizione povera che sono tutte da scoprire, come pandorato, farricello e pomodori con riso.
Si tratta di tre piatti che non rientrano in una vera e propria categoria: il pandorato e i pomodori con riso possono essere degli antipasti, ma non è escluso che possano diventare delle portate principali durante pranzi o cene.
La stessa cosa vale per il farricello, che potrebbe essere considerato alla stregua di un secondo, ma che contemporaneamente potrebbe diventare un primo nei pranzi dei più freddi giorni d’inverno,
Ma cosa sono, nello specifico, questi piatti?
Il pandorato, come si può intuire dal nome, è un piatto a base di pane. Nella fattispecie si tratta di due fette (spesse) di pane raffermo, che secondo tradizione vengono lasciate ammorbidire nel latte e poi passate nelle uova per poi essere fritte nello strutto.
Il piatto nacque nel secondo dopoguerra per evitare di buttare il pane del giorno prima e nel corso degli anni si è evoluto, presentando una variante imbottita: tra le due fette di pane vengono messe fette di lardo e prosciutto crudo o mozzarella e sardine.
Il farricello, invece, è una zuppa di farro condita con cotenne. Nacque ai tempi dell’antica Roma e veniva servita nelle case più povere quando si celebrava un evento importante. Oggi viene servita anche nella variante con pomodoro e guanciale, ed è gustosa e molto ricca di grassi.
Infine, i pomodori con riso (o al riso) sono, come dice il nome, pomodori ripieni di riso. Nacquero nel secondo dopoguerra: per essere più sazianti i pomodori venivano svuotati e poi imbottiti con un buon riso cucinato con olio, limone, erbe aromatiche e con la polpa prelevata dai pomodori.
Tutti e tre questi piatti possono essere cucinati facilmente anche a casa: si tratta di un piacevole diversivo per chi vuole provare, per una sera, sapori nuovi e tipici della tradizione romana.